Ep.8 - Lettere al futuro che verrà
Dopo il Congresso di Vienna, il timore di nuove invasioni e la volontà di preservare le proprie tradizioni alimentarono il nazionalismo, portando a tensioni che culminarono nelle due guerre mondiali. Per evitare nuovi conflitti, gli Stati europei iniziarono a stringere accordi di collaborazione economica, avviando il processo di integrazione che portò alla libera circolazione di persone e merci.
Nel 1823, Beethoven, ormai sordo e segnato da difficoltà personali, trovò nella musica e nella religione un nuovo senso di scopo, concependo così la sua ultima sinfonia. Per la prima volta nella storia inserì parti cantate in una sinfonia, scegliendo i versi di Schiller sull’unità e la fratellanza tra gli uomini. La Nona Sinfonia divenne così un messaggio universale di speranza e, nel 1972, fu scelta come inno d’Europa.
L’Unione Europea è ancora in evoluzione, ma ha già realizzato il sogno di un’Europa senza frontiere, permettendo ai cittadini di diversi Paesi di incontrarsi e condividere culture e valori comuni.
Il quarto movimento della Sinfonia n. 9 in Re minore, Op. 125 di Beethoven è uno dei brani più celebri e rivoluzionari della storia della musica.
Paavo Järvi dirige la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen (link esterno)
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STRUMENTI DI VALUTAZIONE
L'orchestra del pensiero (sviluppo del pensiero critico)
Scheda insegnanti (con risposte)

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